Data pubblicazione: 06/04/2018
Dare dei soldi a qualcuno per procurare ad un proprio parente un posto di lavoro è non solo una prassi illecita ma anche contraria la “buon costume” per cui il denaro versato non può in nessun caso essere richiesto, applicandosi il principio della “soluti retentio”, vale a dire della ritenzione di ciò che è stato pagato, e non quello dell'«indebito oggettivo».
Lo ha stabilito la Corte di Cassazione (n. 8169/2018).
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